Motivazione: quella forza esplosiva che in molti nasce ogni anno verso maggio, con il primo caldo, per terminare inesorabilmente a novembre, quando arrivano le prime offerte dei panettoni. Mi piace chiamarli i *motivati stagionali*, tutti coloro che in questo periodo dell’anno vanno alla ricerca di slogan quali:
“Si avvicina l’estate, perdi i kg di troppo” -“Rimodella il tuo corpo per l’estate” – “Pronta per la prova costume? Dimagrisci in 2 settimane!!” e via discorrendo…
Generalmente il processo mentale che si forma in molti di noi è: “Non mi piace il mio corpo, non posso mostrarmi così in bikini, mi metto a dieta”. In questo flusso di pensieri ecco che viene fuori tenacemente il fattore *tempo*, nascono così le diete-lampo, le diete con la data di scadenza, nasce in noi la smania e il desiderio di perdere velocemente in pochi giorni quei kg che magari ci fanno compagnia addirittura da anni. Ma in secondo luogo si intravede un desiderio di *apparire agli occhi degli altri* in forma, magri.
Qual è la vostra motivazione? Per chi lo state facendo?
Il film:
Prima di rispondere alla mia domanda vi invito a guardare un film documentario uscito nel 2004, diretto ed interpretato da Morgan Spurlock: Super size me!
“Mettimi all’ingrasso“, potremmo tradurlo così liberamente in italiano. La pellicola segue un esperimento portato avanti dal regista: per 30 giorni ha mangiato solamente cibo nel fast food McDonald’s, tre volte al giorno (colazione, pranzo e cena), ogni giorno – interrompendo contemporaneamente ogni attività fisica, anche limitando gli spostamenti a piedi – e documentando tutti i cambiamenti fisici e psicologici avvenuti.
Spurlock è stato controllato da tre medici: un generico, un cardiologo, un gastroenterologo. Lo hanno seguito per tutta la durata della prova, registrando i cambiamenti e gli effetti occorsi nel mese dell’esperimento. Tutti e tre i dottori hanno dichiarato che Spurlock, prima dell’inizio dell’esperimento, era perfettamente nella media come stato fisico, che avrebbe riscontrato effetti negativi sul suo corpo, come un lieve aumento ponderale e del tasso di colesterolo, ma nessuno dei tre si sarebbe aspettato niente di così drastico (uno dei tre aveva anche detto «il corpo umano si adatta molto facilmente»). (wikipedia)
“Il secondo giorno Spurlock mangia il suo primo menu taglia Super Size, ed ha il suo primo mal di stomaco. Si presenta un episodio di nausea. Dopo cinque giorni Spurlock ha già preso 5 kg. Non è passato molto che Spurlock si trova già in un inspiegabile stato di depressione, e ancora più inspiegabilmente la sua depressione, la letargia ed i mal di testa vengono attenuati solo da un altro pasto McDonald’s. Secondo uno dei tre dottori che lo seguono, Spurlock è diventato “dipendente“. Anche se a un certo punto perde addirittura 500 grammi, presto guadagna altri 5 kg, portando il suo peso a 92 kg. Per la fine del mese, il suo peso sarà di 95 kg, un incremento di quasi 11 kg, che ha richiesto sei mesi per essere smaltito. (Wiki)
Attorno al ventesimo giorno, Spurlock avverte dei casi di tachicardia. Spurlock apporta qualche modifica alla dieta pur continuando a seguire le regole imposte, per esempio assume porzioni maggiori d’insalata, che comunque nei McDonald risulta avere un alto tasso di zucchero, e arriva comunque al trentesimo giorno, raggiungendo il suo obiettivo di essere “supersized” nove volte durante il corso della prova (cinque delle quali in Texas, lo stato statunitense con i maggiori problemi di obesità secondo quanto riportato nel film). Tutti e tre i dottori sono sorpresi dallo stato di deterioramento della salute di Spurlock. (Wiki)
Riflessioni:
Un film ed un esperimento estremo, che dovrebbe portare tutti quanti a delle riflessioni personali:
il cibo spazzatura, ma anche tutto quanto il cibo fortemente lavorato e reso quasi irriconoscibile dal suo stato naturale, ha effetti indesiderati sul nostro organismo. Impariamo a riconoscere il nostro cibo spazzatura, senza necessariamente dover pensare ai fast food americani: spinacine preconfezionate e precotte, succhi di frutta, bevande gassate, pane confezionato e a lunga conservazione (addirittura mesi!), merendine da colazione, barrette, polpette preconfezionate, pesce impanato congelato, sughi pronti, mix indicibili di formaggio e via dicendo…
quanti di questi cibi compaiono almeno una volta al giorno nella vita di molti? Quante persone possono riconoscere di essere spesso stanche, accusano letargia e mal di testa, quasi depressione e fanno fatica a svegliarsi al mattino?
Il nostro umore e il nostro corpo sono il riflesso di ciò che facciamo durante la giornata. Ecco che in quest’ottica, l’aumento ponderale di 11 kg appare essere quasi *il minore* dei danni provocati da questo esperimento.
Cosa si nasconde dietro i kg di troppo? Quanto costa alla nostra salute e al nostro umore uno stile di vita *dozzinale*? Vogliamo davvero continuare a vivere in questo limbo di stanchezza, dominati dal cibo e dipendenti da esso?
Vi ripropongo la domanda: qual è la vostra motivazione? Ecco normalmente cosa accade (in ordine temporale) a chi decide di perseguire uno stile di vita sano:
Dopo i primi giorni si riscopre un’energia persa, ci si vede più sgonfi. Nel giro di un mese i pantaloni possono addirittura andare larghi, si ottimizza il tempo della giornata, si crede di più in se stessi e nei progressi futuri. Nel giro di qualche mese si instaurano e fanno proprie delle buone abitudini, si scoprono i benefici del buon cibo, si riesce a gestire il senso di fame e si impara a riconoscere la sazietà. Si scoprono energie che non si pensava di possedere, scompaiono molti dolori articolari, si inizia ad avere fiducia in se stessi, si impara ad amare il nostro corpo e la nostra salute. Si impara ad amare i piccoli sacrifici quotidiani, le mille peripezie organizzative che facciamo. Si impara ad avere uno stile alimentare che non sia restrittivo e impossibile da seguire per più di un mese, ma si sceglie consapevolmente uno stile alimentare che sia per la vita!
Nutrirsi bene è una scelta quotidiana.
Per amore della vita.
E la vostra motivazione qual è?
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